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Nessuna Interferenza
1 - "Questione di Italianità" 18/02/2019
©Simona Bellone
Artist - Art & Press Editor - History Keeper
pres. associazione culturale caARTEiv
RELIGIONE 2019
1 - "Questione di Italianità" 18/02/2019
Senza voler sottolineare quale sia una religione positiva che abbia l’esclusiva della verità, occorre ricordare quale siano le origini storiche della nostra vecchia penisola italica.
Come in tutto il mondo, pur iniziando senza un dialogo vero e proprio, ma con l’emanazione di primordiali versi rivolti a poter instaurare con i propri simili un legame collaborativo, l’uomo ha poi sviluppato una ricerca di spiegazione per ogni evento abbracciando l’ipotesi del paganesimo quale giustificazione rivelatrice.
Ovunque, le varie razze ramificatesi nelle attuali regioni italiane, erano rivolte a far sacrifici per l’uno o l’altro Dio, quali gesti propiziatori per ricevere fortune e privilegi per i benefici dei vari mestieri svolti e per la buona sorte dei propri familiari ed amici.
L’influenza della vicina Magna Grecia ha accresciuto il già vasto elenco di Dei della Repubblica Romana, destinata a diventare un Impero che colonizzò tutto il mar Mediterraneo.
Solo dopo l’avvento del Messia Gesù Cristo a Betlemme, collocato dagli studiosi dei testi antichi circa 2000 anni fa, piano piano dopo il sacrificio dei primi martiri, si è radicata la fede cristiana, ed in particolare quella cattolica che in Roma ha l’attuale sede Papale.
Da allora sono state costruite chiese magistrali, ed edicole votive più modeste, in tutta la penisola ed isole, abbellite con grandi opere d’arte di varia forgia e venerate con devozione dei fedeli, e se pur non sempre i fasti sono stati di cristallino operato, rimaniamo ancorati a queste credenze religiose.
Si rimane allibiti che dopo 2000 anni, da qualche anno a questa parte, ci venga chiesto di togliere il simbolo del crocefisso, Gesù che si è sacrificato per l’umanità.
Lascia ancor di più senza parole, ritrovare statue di Madonne distrutte, quale sfregio per una lotta di razze ingiustificata.
Come possono nuocere delle statue simbolo di Pace e Preghiera? Perché togliere i simboli della nostra storia bimillenaria? Non c’è forse integrazione maggiore nella pacifica condivisione, piuttosto che nella negazione coatta delle proprie origini identitarie?
Spero che il mondo, e i nostri politici in particolare, riflettano perché ci sia una conservazione patrimoniale storica ed artistica per tutelare i simboli delle nostra religione, ove la Chiesa decida di sconsacrare luoghi di culto non officiati per mancanza di vocazioni del clero.
©Simona Bellone - simona.bellone@gmail.com @SimonaBellone
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