Ognuno deve saper creare un proprio lavoro, studiando ed approfondendo con genialità, un settore personale di riscatto sociale, dato che le ditte ormai da circa 20 anni, o hanno chiuso per fallimento o riaprono all’estero, lasciando “a piedi” tanti lavoratori italiani senza sostentamento per sé e propri familiari.

   Dal web, ci accorgiamo che sono tanti gli elogi a bravi ragazzi, eccellenze italiane che nel mondo hanno saputo ideare dei brevetti da sviluppare in tanti campi lavorativi, ed altri che hanno saputo reinventare l’attività familiare ereditata dai genitori, quale nuova fonte rinnovata di risorsa creditizia ed orgoglio.

   D’altro canto, invece fa sorridere trovare nel web, un lavoro delle nuove generazioni alquanto effimero e creato dal nulla, gli “influenzer”, i quali si accreditano i creduloni perditempo nei social network.

   A tutto diamo ormai una definizione in lingua estera perché fa più “in”, ci rende più moderni e “chic” di gran tendenza per farci ammirare in pubblico, acquisire un frasario forbito internazionale.

   Analizzando però la parola “influenzer”, ne viene fuori una persona che con il proprio comportamento ed abbigliamento crea una linea di mercato che offre a chi la guarda uno stimolo di emulazione, portandolo ad acquistare qualsiasi cosa, anche inutile e costosa. 

   Se ne deduce che queste persone siano portatori di influenza, di una malattia del consumismo che ci porta a spendere per acquistare cose ed impoverirci sempre di più, quindi apologia del “spendi a go-go”.

   Occorre invece far notare ai ragazzi/e, che ci sono molti tutorial gratuiti di approfondimento in internet, per ogni campo lavorativo, dalla cucina al trucco, e quindi sarebbe opportuno autogestirsi meglio, frequentando vere scuole che dopo un esame elargiscono seri attestati riconosciuti dallo Stato, evitando di spendere centinaia di euro per truccarsi solo perché lo ha fatto la “bella” di turno in un “social network”.

   Ben vengano invece gli “influenzatori di sane idee e grandi valori”, che dovrebbero avere largo spazio di agire fra i giovani nel web, ma anche in televisione, spazzando via i programmi trash spazzatura che le emittenti televisive ci propinano da decenni ad oltranza. 

   Una volta si potevano identificare nella figura dei saggi nonni, ma ormai le famiglie sono sempre più disgregate in ricerca di lavoro anche all’estero, ed è giusto colmare questa grande lacuna formativa culturale di amore, buon senso ed etica morale.

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